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Il podcast DOI e la sua storia: quando i libri diventano podcast

Storia di DOI: quando un libro diventa podcast

Libri che diventano podcast e podcast che diventano libri: le forme di sinergia tra libri e prodotti audio sono sempre più frequenti e ben accolte dal pubblico.

Questa è la storia di DOI e di come un libro può diventare un podcast di successo, per poi trasformarsi nuovamente in un libro.

Nel 2021, il professor Alberto Grandi fa il suo ingresso nel mondo dei podcast con DOI, e in pochi mesi conquista la vetta delle classifiche di Spotify e Apple Podcast. Sull’onda di questo straordinario successo, il suo libro Denominazione di origine inventata, edito da Mondadori nel 2018, ritrova nuova vita e torna ad occupare un posto di primo piano nelle librerie.

Questa sinergia tra podcast e libro si dimostra molto proficua in entrambe le direzioni: grazie al successo di DOI il professor Alberto Grandi intraprende una collaborazione con Aboca e nel 2022 pubblica un nuovo libro, L’incredibile storia della neve e della sua scomparsa.

Nel frattempo, il podcast DOI mantiene con fermezza la sua posizione nella classifica dei podcast più popolari in Italia. La sinergia tra editoria e podcast continua a produrre risultati tangibili. Prossimamente, nel mese di aprile 2024, vedrà la luce La cucina italiana non esiste, pubblicato da Mondadori. In questa nuova opera Alberto Grandi e Daniele Soffiati, co-host e coautore del podcast, ci dimostreranno che i nostri piatti italiani tradizionali, che tanto amiamo, non sarebbero gli stessi senza la contaminazione con la cucina degli altri paesi del mondo.

Storia di DOI: da libro a podcast

Torniamo a esplorare più approfonditamente la storia di DOI. Prima di tutto, conosciamo i protagonisti. Gli autori di questo podcast sono lo scrittore e giornalista Daniele Soffiati e il professor Alberto Grandi, esperto di storia dell’alimentazione, docente e presidente del corso di laurea in Economia e Management presso l’Università di Parma. La produzione, che porta la mia firma, è curata personalmente da me in tutte le sue fasi.

Questa storia inizia nell’autunno del 2021, durante la registrazione di un episodio del podcast Fogli del critico cinematografico Paolo Zelati. È in quel momento che entro in contatto con il co-host, Daniele Soffiati. Durante una pausa, Daniele condivide con me il progetto di un podcast in collaborazione con il professor Alberto Grandi. Ne discutiamo approfonditamente e siamo entrambi convinti che l’idea possa trasformarsi in un successo.

Poco tempo dopo, ci riuniamo per presentare il nostro progetto ad Alberto Grandi, e l’incontro si conclude con esito positivo. Il professor Grandi è particolarmente colpito dalla prospettiva di avere un ampio spazio temporale per sviluppare le argomentazioni del suo libro Denominazione di origine inventata. La peculiare flessibilità intrinseca al podcast emerge come tratto distintivo che lo contraddistingue tra i vari mezzi di divulgazione disponibili. Questo medium consente non solo un approfondimento più ampio degli argomenti presenti nel testo, ma anche la trattazione di temi di attualità più immediata.

Format e target di DOI

Nei giorni successivi, ci riuniamo per delineare il format di DOI, che si configurerà come un podcast condotto da un host e un co-host. Il nostro approccio si caratterizzerà per un dialogo informale e colloquiale. I temi, sviluppati lungo dieci puntate, trarranno ispirazione dal libro Denominazione di origine inventata e, per mantenere una freschezza costante, saranno arricchiti con notizie di attualità. La previsione di ospiti speciali mira a diversificare e arricchire ulteriormente il dibattito.

L’obiettivo primario di DOI è affrontare il tema dei falsi miti legati al cibo. Ci proponiamo di smascherare i luoghi comuni che circondano la nostra tradizione culinaria e di mettere in luce le false rappresentazioni promosse dal marketing riguardo ai prodotti tipici italiani. Con un approccio incisivo e informativo, intendiamo offrire agli ascoltatori una prospettiva critica e illuminante sul mondo alimentare che li circonda.

Definire l’obiettivo del podcast richiede anche un’attenta analisi del target di pubblico, in modo da adattare il tono e i contenuti in modo ottimale. Il nostro intento è coinvolgere coloro che sono appassionati della cucina italiana e interessati alla storia del nostro Paese. Cerchiamo di raggiungere un pubblico curioso, desideroso di scoprire che la ricerca storica spesso smentisce le presunte origini antiche dei prodotti tipici. Nei fatti la storia dimostra che molte ricette tradizionali sono in realtà invenzioni relativamente recenti.

Le argomentazioni presentate nel podcast potrebbero suscitare dibattiti e contestazioni, ma riteniamo che la robusta base storica su cui poggiano ci consentirà di gestire in modo equilibrato le sfumature più polemiche della discussione. La nostra intenzione è quella di fornire contenuti sostenuti da una solida ricerca storica, che stimolino la riflessione e l’approfondimento da parte degli ascoltatori.

La brand identity di DOI

Mentre gli autori si dedicano alla definizione dei contenuti, nel ruolo di producer mi concentro su un altro passo cruciale: la creazione di una identità che dia al podcast coerenza a lungo termine.

Naming
La mia proposta per un titolo efficace è DOI, acronimo del libro “Denominazione di origine inventata”. Ho selezionato DOI considerando che suona bene, è conciso, coerente e di facile pronuncia. Inoltre, questa scelta di titolo si allinea perfettamente alla nostra visione iniziale, senza imporci vincoli nel caso in cui il podcast dovesse evolversi nel tempo.

Identità sonora
La strategia di branding audio si basa principalmente su un jingle d’apertura dinamico e coinvolgente, composto da una musica composta da una brass band e dalla voce femminile della speaker Chiara Maretti, in contrasto con le voci maschili degli autori.

Identità Visiva
Per l’identità visiva di DOI, ho coinvolto Emiliano Fanti. Siamo entrambi soci della Multifactory R84, uno spazio di lavoro condiviso per liberi professionisti. La nostra collaborazione ha portato alla creazione di una copertina dallo stile essenziale, con un’immagine immediatamente riconoscibile: la “O” di DOI si trasforma nella stilizzata rappresentazione del cibo italiano più iconico, la pizza. Il colore dominante è il rosso, con accenti di bianco e verde, evocando in modo ironico i cliché dell’italianità che il podcast si propone di demistificare.

2022. La prima serie di DOI

Nell’arco di un mese registriamo e post-produco nel mio studio i primi dodici episodi, con la prima puntata che va online il 28 gennaio 2022 su tutte le piattaforme.

Il successo del podcast

Riusciamo fin da subito a generare un significativo interesse. Nella prima settimana, passiamo da quaranta ascolti al giorno a raggiungere la 50ª posizione nella classifica di Spotify.
Ma l’impulso decisivo arriva da due importanti segnalazioni: una proveniente dal blogger e chef Lorenzo Biagiarelli, che ne tesse gli elogi su Facebook, e l’altra sotto forma di consiglio d’ascolto nel podcast Morning a cura del vicedirettore del Post, Francesco Costa.

La pizza in Italia è famosa grazie agli americani, che forse hanno pure dato il nome agli spaghetti. (...). In Sicilia negli anni 50 il consumo di riso era zero, con buona pace della disputa fra arancini o arancine. Se siete già indignati, arrivate fino in fondo ed ascoltate il podcast dell’amico Alberto Grandi (…) .
Lorenzo Biagiarelli, 9 febbraio 2022

È un podcast che vi aprirà un mondo, o forse vi chiuderà un mondo perché, con un tono molto leggero, si racconta di come la ricerca storica smentisce quasi sempre le origini arcaiche dei nostri prodotti tipici e delle nostre ricette. (…) Io mi sono molto divertito ad ascoltare questo podcast. (…)
Francesco Costa, 18 febbraio 2022

Nei giorni che seguono queste segnalazioni, gli ascolti aumentano in modo esponenziale e ci ritroviamo al primo posto nella classifica Spotify, superando i centomila ascolti di puntata.

Nel corso dei mesi successivi, otteniamo un’apprezzamento crescente anche da parte dei principali quotidiani nazionali. Il Foglio e Il Fatto Quotidiano dedicano articoli alla nostra produzione, mentre Il Corriere della Sera pubblica una lunga intervista ad Alberto Grandi. Articoli elogiativi appaiono anche su La Stampa, nel supplemento Cook del Corriere della Sera e su diverse testate online di rilevanza nazionale.

2022. La seconda serie. La storia di DOI continua

È il momento opportuno per cavalcare l’onda del successo e progettare la seconda serie di DOI. Vista la vasta gamma di argomenti ancora da esplorare, decidiamo di raddoppiare il numero di episodi, passando dalle dodici puntate della prima serie alle ventiquattro della seconda.
Alberto e Daniele introducono nel podcast contenuti diversificati per mantenere viva la curiosità degli ascoltatori, senza rinunciare al loro stile ironico e dissacratorio, che è diventato un tratto distintivo del podcast.

Con un pubblico fedele e ottimi numeri d’ascolto, iniziamo a cercare una partnership in grado di valorizzare ulteriormente il nostro podcast. La troviamo nel gruppo GEDI, che ha da poco lanciato One Podcast, una piattaforma dedicata alla produzione audio digitale del gruppo.

La seconda stagione debutta il 26 maggio 2022. Registriamo nel mio nuovo studio, in Multifactory R84. Per mantenere una certa continuità, la prima puntata affronterà nuovamente il tema più discusso: la presunta italianità della pizza, il piatto simbolo dell’Italia.

In aggiunta alle nuove puntate, decidiamo di ampliare la promozione del podcast sbarcando sui social media con un profilo su Instagram e TikTok (@doipodcast). Pur essendo un passo impegnativo, riteniamo che sia una strategia fondamentale per mantenere viva l’attenzione del nostro pubblico.

2023-2024. La terza e la quarta serie di DOI

Abbiamo raggiunto un traguardo significativo con il completamento del 36° episodio, e ora ci prepariamo per la terza stagione di DOI, che prende il via nel mese di marzo del 2023. In collaborazione con One Podcast, produciamo ventiquattro nuove puntate, pubblicate ogni settimana, il giovedì, con l’obiettivo di mantenere la coerenza e la qualità della nostra produzione.

Durante questa terza stagione, consolidiamo il successo del podcast e attiriamo l’attenzione anche della stampa estera. In particolare, un’intervista ad Alberto Grandi sul Financial Times, il 23 marzo 2023, ci riporta sotto i riflettori, innescando un acceso dibattito che si trasforma in un’opportunità per approfondire ulteriormente la nostra esplorazione nel mondo della cultura alimentare.
Il sostegno della nostra community e la risonanza a livello internazionale ci spingono a esplorare temi sempre più intriganti e attuali. Gli ospiti ravvivano il podcast, apportando freschezza e prospettive innovative.

In costante collaborazione con One Podcast, sviluppiamo nuovi format per mantenere viva l’attenzione su DOI. Introduciamo brevi pillole audio e una serie di video, distribuiti attraverso il canale YouTube di One Podcast. Queste iniziative ci accompagnano fino alla nuova e più recente serie di DOI: la prima puntata della quarta stagione è programmata per il 22 febbraio 2024.

2024. Da podcast a libro

Dopo aver tratto un podcast da un libro, il ciclo si inverte: il podcast diventa la fonte ispiratrice per una nuova pubblicazione. A breve, vedrà la luce La cucina italiana non esiste, edito da Mondadori e in uscita nell’aprile 2024. In quest’opera inedita, Alberto Grandi e Daniele Soffiati si immergeranno nell’analisi approfondita della nostra cultura alimentare, dimostrando che i nostri amati piatti tradizionali italiani assumono una forma unica grazie alla fusione e all’influenza delle varie cucine del mondo.

Guardando al futuro, siamo già attivamente impegnati nello sviluppo di nuove iniziative che porteranno a ulteriori novità. Restate con noi per scoprire le prossime sorprese che stiamo preparando.

Trasformare i libri in podcast e sfruttarne le opportunità

L’esperienza di DOI offre un esempio concreto di come un libro possa evolvere in un podcast, rivelando il crescente interesse di questo formato audio. I dati ci dicono che i podcast stanno guadagnando sempre più popolarità, e prevediamo un aumento significativo di libri che si trasformeranno in appassionanti serie podcast. Per le case editrici, ciò si traduce in un’opportunità unica di ampliare la portata dei propri titoli e consolidare il marchio editoriale. Attraverso il podcasting, le case editrici possono non solo promuovere i loro autori e le opere, ma anche sfruttare il mezzo per creare un pubblico fedele.

Per gli autori, l’universo del podcast si prospetta come un’opportunità unica per ampliare la visibilità del proprio lavoro e consolidare il proprio nome. Il podcast è una realtà che genera una comunità di ascoltatori destinati a trasformarsi in lettori appassionati delle loro prossime opere.
Un altro vantaggio è l’aspetto creativo. L’autore può decidere di reinventare il suo testo: aggiungere contenuti, parlare di argomenti d’attualità, raccontare altre storie che si intrecciano con quelle già raccontate nel libro.

Questi sono alcuni altri esempi tra le mie produzioni:

Non siete fascisti MA – People Editore
Mondiali senza gloria – People Editore
Worst Case Scenario – Blackie Edizioni
Sulla vita sfortunata dei vermi – Corraini Editore
Ferruccio Parri. Dalla genesi dell’antifascismo alla guida del governo – Biblion Edizioni
American Nightmares – Conversazioni con i maestri del New Horror Americano – Profondo Rosso Edizioni
Chopin visto da me – SATT Editore


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